Diario di bordo delle attività di Educazione Ambientale organizzate dall'Istituto Tecnico "G.Mazzocchi" di Ascoli Piceno

25.3.10

RILEVAMENTO LICHENICO a SAN MARCO

ESEMPIO DI LICHENE FRUTICOSO (sopra)E DI LICHENI FOGLIOSI CON APOTECI (sotto) Oggi abbiamo effettuato il rilevamento lichenico per valutare la qualità dell'aria nella zona del pianoro del Colle San Marco. I licheni sono ottimi indicatori biologici in quanto:

  • Sono ubiquitari


  • Hanno lento accrescimento e grande longevità, fattori che consentono di seguire l'evolversi dell'inquinamento


  • Sono bioaccumulatori di inquinanti atmosferici

  • Sono euritermici ed euridrici (tollerano un ampio intervallo di temperatura e di condizioni idriche)

Abbiamo trovato diverse specie di licheni prevalentemente fogliosi, ma anche alcuni fruticosi, i più sensibili all'inquinamento.

I RILEVATORI A LAVORO.

23.3.10

COLLE SAN MARCO: BIODIVERSITA' DA TUTELARE

Durante la nostra stupenda escursione nel bosco di San Marco abbiamo trovato molte piante, con caratteristiche particolari ed affascinanti, che dobbiamo imparare a conoscere e a tutelate per conservare la notevole complessità dell'ecosistema boschivo.


  • Hepatica nobilis (fam. Ranunculacee)

E' anche chiamata epatica triloba, fegatella, anemone epatica, erba trinità.

Il nome epatica si riferisce alla forma delle foglie che ricordano il fegato. In antichità veniva usata per la cura delle disfunzioni epatiche in base al principio delle affinità, secondo cui la forma di una particolare parte di una pianta indicava le patologie che questa avrebbe potuto curare.



  • Helloborus foetidus (fam. Ranunculacee) ATTENZIONE PIANTA VELENOSA!!

L'Elabro fetido è una pianta erbacea perenne sempreverde che raggiunge i 50 cm di altezza; i fiori penduli sono verdi con la parte apicale rossa; cresce su terreni calcarei. Tutte le parti della pianta sono velenose per la presenza di glicosidi che provocano diarrea, delirio, convulsioni e morte per insufficienza respiratoria.


  • Phyllitis scolopendrium (fam. Aspleniacee). FELCE RARA E PROTETTA
    Il nome scolopendrium deriva dal fatto che i sori, presenti nella pagina inferiore delle fronde, poichè sono allungati e hanno una disposizione obbliqua, ricordano le zampe della scolopendra (centopiedi)


  • Ruscus aculeatus (fam. Liliaceae): PIANTA PROTETTA

Nome comune: pungitopo (in passato veniva disposto intorno alle provviste per salvaguardarle dai topi)

Arbusto sempreverde, tipico della macchia mediterranea; presenta strutture che sembrano foglie, ma in realtà sono rametti modificati con funzione fotosintetica (cladodi). Un'altra particolarità è la presenza di fiori sulla pagina inferiore dei cladodi, da cui originano le tipiche bacche rosse.

Al ruscus vengono attribuite proprietà antinfiammatorie, diuretiche ed antireumatiche

EREMO DI SAN MARCO

L'Eremo cistercense di San Marco risale al 1200 circa. I monaci cistercensi cercavano asilo nelle zone più lontane dagli insediamenti umani, in località disabitate e inaccessibili. Pertanto la Montagna dei fiori, con i suoi boschi e i suoi sentieri difficili da percorrere, fu ritenuta un luogo idoneo alla costruzione del monastero che venne edificato in prossimità di una grotta naturale.
Per saperne di più
http://www.itisap.com/Eremo/home.html




La stupenda visuale dalle bifore dell'eremo
















Le scale di ingresso all'eremo.
La volta dell'eremo è completamente ricoperta da un tappeto di Capelvenere (Adiantum capillus veneris). Il Capelvenere appartiene al gruppo delle Pteridofite (Felci), piante che si riproducono tramite spore prodotte all'interno di sporangi, sulla pagina inferiore delle fronde (Gli sporangi del capelvenere hanno una caratteristica forma rettangolare e sono di colore marrone, ben visibili nella foto).
Il nome Capelvenere deriva dal fatto che le fronde sono leggere e delicate ed inserite su un sottile stelo nero e lucente come i capelli di Venere.

I PARTIGIANI A SAN MARCO

Il 3 ottobre 1943, con una manovra di accerchiamento, i tedeschi attaccarono il Colle San Marco dove erano rifugiati i partigiani. La Resistenza si protrasse per alcune ore con una breve interruzione causata da un violento terremoto. Al termine della battaglia si contarono molti morti e feriti tra i partigiani; i sopravvissuti furono imprigionati al Forte Malatesta e successivamente deportati in Germania.


Per chi volesse saperne di più consigliamo la lettura del libro "Il Sentiero della Memoria" in formato pdf al seguente indirizzo


GROTTA DEL BEATO CORRADO




Il beato Corrado Miliani(1234-1289), nel 1250, quando era ancora adolescente vestì il saio di San Francesco; dopo studi universitari a Perugia andò missionario in Africa ove, tra sacrifici e privazioni, svolse una grande opera di predicazione. In seguito andò ad insegnare teologia alla Sorbona di Parigi. Nel 1288 fu convocato a Roma per ricevere la porpora cardinalizia; pertanto partì da Parigi, come sempre a piedi nudi e dopo tre mesi, ormai stanco e logoro, arrivò ad Ascoli; Corrado,malfermo di salute, trovò rifugio nella famosa grotta nella quale la morte lo raggiunse ben presto.



Il piccolo ingresso della grotta

COLLE SAN MARCO:ESCURSIONE STORICO-NATURALISTICA


Il colle San Marco è un imponente altopiano calcareo; costituito prevalentemente da travertino, che si erge maestosamente a sud della città di Ascoli Piceno. Ricoperto da una vegetazione lussureggiante di boschi misti, con predominanza di querce, castagni, carpini e lecci, il Colle è ricco di elementi storici legati alla vita dei monaci e alle esperienze dei partigiani della II guerra mondiale.
Dato l'interesse storico-naturalistico, gli alunni del Mazzocchi, accompagnati dai docenti Bruni Paola e Peroni Luigi e dal tecnico, nonchè guida alpina Cardi Pietro, hanno effettuato una stupenda escursione nella zona boschiva tra San Marco e Piagge. In una cornice particolarmente suggestiva abbiamo visitato la grotta del beato Corrado, l'eremo di San Marco e abbiamo visto l'imponente Dito del Diavolo.

21.3.10

22 MARZO - GIORNATA MONDIALE DELL'ACQUA



"ACQUA PULITA PER UN MONDO SANO"

GLI ALUNNI DEL MAZZOCCHI VOLONTARI PER UN GIORNO


Come preannunciato abbiamo aderito all'iniziativa "ACQUA DI RUBINETTO? SI' GRAZIE" e, sebbene sia domenica, abbiamo voluto contribuire intervistando i passanti riguardo le abitudini relative al consumo dell'acqua potabile. Non tutti sono stati disposti a rispondere, ma noi abbiamo ugualmente cercato di far capire come sia migliore l'acqua del rubinetto per la salute dell'uomo e soprattutto per la salute dell'ambiente.I VOLONTARI A LAVORO IN PIAZZA ARRINGO

Il consumo di acqua in bottiglia comporta:



  • Consumo di petrolio ed emissione di CO2 per produrre le bottiglie

  • Consumo di gasolio ed emissione di CO2 per trasportare le bottiglie dal centro di produzione al centro di imbottigliamento e poi ai punti vendita ed infine per trasportare le bottiglie vuote ai centri di smaltimento

  • Consumo di carburante ed emissione di CO2 da parte del consumatore costretto all'uso dell'auto per trasportare pesanti casse d'acqua

  • Produzione di rifiuti che, se anche verranno riciclati, produrranno ulteriore CO2

18.3.10

ACQUA DI RUBINETTO? SI' GRAZIE!



Il 20 e 21 marzo 2010 si svolgerà la prima edizione di "Acqua di rubinetto? Sì grazie!", la nuova campagna di promozione dell'acqua del Sindaco proposta da Legambiente e realizzata in collaborazione con Federutility, la federazione delle imprese energetiche e idriche.


Anche la nostra scuola ha deciso di partecipare, distribuendo materiale informativo e sensibilizzando all'uso dell'acqua di rubinetto, domenica 21 marzo, in Piazza Arringo, dalle ore 10.30 alle ore 13.00 e dalle ore 16.30 alle ore 19.00.


Vi aspettiamo numerosi!

NONTISCORDARDIME'

Anche quest'anno la nostra scuola ha partecipato all'iniziativa "Nontiscordardimè - operazione scuole pulite" attraverso la raccolta dei rifiuti dagli spazi verdi adiacenti all'Istituto e attraverso la cura delle piante e del prato.